MILANO - Sembra essere diventato il nemico numero uno del Polo.
Berlusconi gli dà del bugiardo e dell'ingrato, Fini lo descrive come l'ennesimo
giornalista "strumentalizzato" dalla sinistra, i giornali della destra portano
il suo nome nei titoli di testa in prima pagina. La sua "colpa" è il tradimento:
ha dichiarato di votare per il centrosinistra, ha partecipato alla trasmissione
di Santoro, dove - capo d'imputazione gravissimo - ha persino dato ragione alla
ricostruzione fatta da Marco Travaglio sulle vicende del Giornale. Indro
Montanelli ha risposto con le sue armi: un editoriale al veleno sul Corriere
della sera in cui restituisce l'accusa di mendacio al Cavaliere, gli replica
punto per punto e chiosa: "Chiagne e fotte, dicono a Napoli dei tipi come lui. E
si prepara a farlo per cinque anni di seguito". Dopo l'articolo, da ieri mattina
il suo telefono non ha fatto che suonare.
"La cosa più impressionante -
racconta Montanelli - sono state le telefonate anonime. Ne sono arrivate cinque
una dopo l'altra, tre delle quali di donne. Non so chi avesse dato loro il mio
numero, che è assolutamente introvabile. Dicevano tutte la stessa cosa: delle
invasate che urlavano: lei che per vent'anni ha mangiato alla mensa di
Berlusconi! Io, capirai? Come se io fossi stato mantenuto da
Berlusconi".
Insomma, siamo alle minacce. "Veramente la
scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle
Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne
ho viste moltissime. L'Italia della marcia su Roma, becera e violenta, animata
però forse anche da belle speranze. L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8
settembre, e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di
vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista
né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il
pozzo".
Lei sembra veramente spaventato. "No, spaventato no:
piuttosto sono impressionato, come non lo ero mai stato. Va bene, mi dicevo,
succede anche questo: uno dei tanti bischeri che vengono a galla, poi andrà a
fondo. Ma adesso sono davvero impressionato, anche se la mia preoccupazione è
molto mitigata dalla mia anagrafe. Che vuole, alla mia età preoccuparsi per i
rischi del futuro fa quasi ridere".
Ma lei è sicuro che la partita
elettorale sia già giocata? Il centrosinistra non ha nessuna possibilità
di battere Berlusconi?"Guardi: io voglio che vinca, faccio voti e faccio
fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è
questo signore. Berlusconi è una malattia che si cura soltanto con il vaccino,
con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al
Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo
immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino".
Lei, Montanelli, oggi
è diventato il problema politico principale del centrodestra. Da qualche giorno
il suo nome è al centro delle dichiarazioni degli uomini del Polo. "E'
strano: io non avevo mai preso parte alla campagna di demonizzazione: tutt'al
più lo avevo definito un pagliaccio, un burattino. Però tutte queste storie su
Berlusconi uomo della mafia mi lasciavano molto incerto. Adesso invece qualsiasi
cosa è possibile: non per quello che succede a me, a me non succede nulla, non è
che io rischi qualcosa, è chiaro. Quello che fa male è vedere questo
berlusconismo in cui purtroppo è coinvolta l'Italia e anche tante persone
perbene.".
Tutta questa polemica è nata dal programma di Luttazzi. Lei
vede programmi di satira politica in televisione? Come li giudica? "Ne
vedo, come no. Beh: l'unico modo per combattere questa cosa è la satira. Che sia
sempre fatta bene però non direi, molto spesso è volgare anche quella. Ma forse
è peggiore la facilità, la spontaneità con cui Berlusconi mente, e con cui le
sue menzogne, a furia di ripeterle, evidentemente vengono bevute dagli altri.
Lui racconta a modo suo la fine della mia direzione al Giornale, il giorno dopo
la mia uscita, quando non ho potuto certamente influire più sulla stesura della
cronaca. Paolo Granzotto scrisse un resoconto di come erano andate le cose.
Ecco: andatevi a rileggere quella cronaca, coincide esattamente con le cose come
le ho raccontate io. Berlusconi sostiene che io ero al Giornale sognando di
farne un altro: non sta né in cielo né in terra. Questa menzogna è semplicemente
una scemenza: quanta volgarità, quanta bassezza".
(26 marzo 2001) |
Ciampi: "Rispettate gli
elettori"
Luttazzi,
monologo amaro: nel mirino non solo Berlusconi
DOCUMENTOIl monologo di
Luttazzi Berlusconi
cambia cortesie per i nemici Rutelli da
Ciampi per l'allarme par condicio
DALL'ARCHIVIO di Repubblica.it Montanelli:
"Berlusconi è un piazzista"
L'Authority: "In
tv più Polo che Ulivo" Lettera
anonima contro
Montanelli La Casa delle
libertà parteciperà alle Tribune elettorali
Il Polo non vuole nuove
nomine in Rai Montanelli:
"L'Italia di Berlusconi è la peggiore mai vista"
Dossier Lo
scontro sulla Rai
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