venerdì 26 ottobre 2012

I GIOVANI INDUSTRIALI DICONO BASTA !!!!!!!!!!



«L’Italia ha fatto in questi mesi scelte difficili e introdotto riforme importanti in modo da voltare pagina» su un passato «di bassa crescita ed elevato debito», scrive il premier Mario Monti in un messaggio ai giovani di Confindustria. Ma un «successo», avverte, è possibile «solo dentro una azione comune a livello europeo». «È essenziale che le giovani generazioni, e tra esse i giovani che si trovano in prima linea nel fare impresa e creare nuove opportunità, sentano l’Unione europea come orizzonte irrinunciabile per la loro azione e si impegnino direttamente a progettarne il futuro».
L’allarme del presidente dei giovani imprenditori
Il messaggio di Monti arriva in un’assemblea dal clima rovente. Il presidente dei giovani imprenditori ha usato parole pesanti. Innanzitutto «Via i ladri, gli ignoranti, gli incapaci. Siamo disgustati dall’idea della carica pubblica come scorciatoia per arricchirsi, ci ribelliamo a questo degrado», dice il leader degli under40 Jacopo Morelli. «Chi lavora non è più disposto a sostenere larghi strati parassitari». Il «peso» della pressione fiscale è «cresciuto così tanto da diventare una confisca»: quella «ufficiale toccherà nel 2012 il 45% del Pil», l’onere sulle imprese «sarà superiore al 68%». Il leader dei giovani imprenditori chiede di «abbassarla in maniera sostanziale» avvertendo: «Il tempo della pazienza è finito». «Perdiamo duemila occupati al giorno», avverte il leader dei giovani di Confindustria, Jacopo Morelli, nelle «tesi» al tradizionale convegno di Capri. A chi si candida per governare l’Italia, aggiunge, «chiediamo cosa intenderà fare per i giovani che non hanno lavoro e non riescono a rendersi indipendenti».

Fornero: Riforma ha punti buoni ma si può cambiare
- Il ministro del LAvoro Elsa Fornero si rivolge direttamente alle imprese, al convegno dei giovani di Confindustria, per sottolineare il perché delle scelte fatte su flessibilità in ingresso ed in uscita con la riforma del mercato del Lavoro. Nessuna rigidità in ingresso, dice. «Diamo la possibilità di un anno di contratto a tempo determinato per un anno senza doverne spiegare le ragioni». Ma, avverte il ministro, «quello che non vogliamo è una serie spicciola di contratti, ora tre mesi, ora altri mesi: questo impoverisce i lavoratori. Su una relazione di lavoro mordi e fuggi non si può investire». Al contrario, bisogna puntare su «condizioni meno umilianti per i giovani lavoratori, meno articolate», ponendo così «tutte le basi per una produttività più alta, crescente, e per rafforzare il rapporto tra dipendenti e imprese». Quanto alla «rigidità in uscita», quindi sul tema della riforma dell’articolo 18, il ministro Elsa Fornero si rivolge ancora direttamente agli imprenditori: «Ciò che a voi sembra troppo poco ad altri sembra inaccettabile. Il governo ha scelto una strada di equilibrio».
La riforma del lavoro «so che non vi è molto piaciuta», aggiunge Elsa Fornero: «Ha effetti buoni - aggiunge - e se ci sono che non vanno si possono cambiare, con spirito pragmatico». «Dobbiamo puntare su una collaborazione tra forze sociali, questa è la nostra tradizione», dice ancora Fornero, sottolineando lo spirito della sua azione basato sul «dialogo aperto, franco, senza pregiudizi».

 




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