mercoledì 14 novembre 2012

NOKIA CONNETTE TUTTI CON IL NUOVO "HERE"


Nokia connette tutti (anche Apple e Android) con il nuovo 'Here'

14 novembre 2012 - 11.53
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Nokia connette tutti (anche Apple e Android) con il nuovo 'Here'Si chiama 'Here', è un software di mappatura e permette di 'connettere' le persone con i luoghi. In perfetto stile Nokia, che nei tempi d'oro aveva fatto del 'connecting people' il proprio diktat.
Il colosso finlandese ha deciso non solo di rielaborare un maniacale e dettagliatissimo servizio di cartografia, ma anche di renderlo aperto a tutti, ma proprio tutti, gli smartphone.

"La missione di Nokia è sempre stata quella di connettere le persone: dunque, ci è sembrato naturale rendere disponibile il servizio su ogni sistema operativo possibile", ha dichiarato ieri il Chief Executive Officer Stephen Elop durante la presentazione di 'Here' a San Francisco. 

Il software, scaricabile gratuitamente, conta sulle mappe di più di 200 Paesi. Chi lo consulta, può trovare informazioni su strade, traffico, mezzi pubblici, negozi, locali e chi più ne ha più ne metta.

Ovviamente, la visione è ottimale, con la possibilità di fruire del 3D.

Ma le vere peculiarità saranno l'integrazione col web e la geolocalizzazione: 'Here' dovrà interagire con l'utente, comprendendo le sue esigenze. Per esempio, comunicando che una strada è intasata prima che si metta in macchina.

Non è da poco nemmeno l'apertura ai software non Nokia, come per esempio iOS e Android. Una bella sfida a Apple e Google, ma anche una probabile tattica 'diplomatica' di conquista. 

L'uscita sui dispositivi Apple è prevista per le prossime settimane, mentre gli utenti Android dovranno attendere i primi mesi del 2013.

CROLLANO I PRESTITI ALLE IMPRESE


Prestiti, crollano per le imprese ma volano per finanziarie e PA

14 novembre 2012 - 14.20
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Prestiti, crollano per le imprese ma volano per finanziarie e PANell’ultimo anno i prestiti erogati dalle banche alle imprese sono diminuiti del 4,1% (pari a 41,8 miliardi di euro), ma per le istituzioni finanziarie (ovvero per le Società di intermediazione mobiliare, le Società fiduciarie di gestione, le Società di finanziamento e le Sicav) e le Amministrazioni pubbliche, i prestiti erogati dagli istituti di credito sono cresciuti rispettivamente del 20,5% (pari a 40,2 miliardi di euro) e del 4,7% (+ 12,2 miliardi di euro). 

In termini generali, nell’ultimo anno le banche hanno mantenuto pressoché uguale l’ammontare dei prestiti complessivi erogati al mercato (+0,3%), ma hanno rimodulato le uscite privilegiando le finanziarie e la Pubblica amministrazione a scapito delle assicurazioni, delle imprese e delle famiglie.

Questa è la fotografia scattata dalla CGIA di Mestre che ha analizzato l’andamento dei prestiti bancari avvenuti nell’ultimo anno (settembre 2011 – settembre 2012).

"L’aumento dei prestiti alle Amministrazioni pubbliche non va sempre interpretato negativamente, ha dichiarato Giuseppe Bortolussi segretario della CGIA di Mestre, aggiungendo che molte perplessità, invece, emergono dalla lettura dei dati riferiti alle istituzioni finanziarie. Ho l’impressione che gli istituti di credito abbiano privilegiato le finanziarie perché hanno trasferito su queste ultime i rischi legati al forte aumento delle sofferenze bancarie registrato in questo ultimo periodo. Con il pericolo che questa operazione contribuisca ad aumentare la finanziarizzazione dell’economia".

Ritorniamo ai numeri. Tra il settembre 2011 e lo stesso mese di quest’anno, l’aumento dei prestiti è stato dello 0,3%. In termini assoluti l’importo complessivo erogato ha toccato i 2.395 miliardi di euro. 

Oltre alle altre istituzioni finanziarie e alla Pubblica amministrazione, l’altro settore che ha registrato un incremento positivo dei prestiti elargiti dagli istituti di credito è stato quello delle istituzioni senza scopo di lucro (+1,7%). Tra i settori che assieme alle imprese hanno registrato una contrazione dei prestiti segnaliamo le famiglie consumatrici (-0,4% pari a 1,9 miliardi di euro in meno) e le assicurazioni (-23,7% pari a 6,25 miliardi di euro in meno). Pressoché stabile la situazione registrata dalle istituzioni finanziarie e monetarie (ovvero le banche, i fondi comuni monetari, gli istituti di moneta elettronica e la Cassa depositi e prestiti): la riduzione è stata dello 0,1% (pari a -326 milioni di euro).

Dalla CGIA ricordano, infine, che nel periodo preso in esame (settembre 2011-settembre 2012) l’inflazione a livello nazionale è aumentata del 3,2%.

TESTIMONE DI GEOVA DENUNCIA MEDICI DOPO ESSERE STATO SALVATO


Salvato da una trasfusione di sangue,
testimone di Geova denuncia i medici


Il paziente aveva scelto di morire.
Un gip si riserva se sottoporre
il caso alla Corte Costituzionale
ALBERTO GAINO
TORINO
Incidente sul lavoro, mano schiacciata, arto ricostruito chirurgicamente, l’operaio ha problemi post-operatori e all’ospedale Maria Vittoria decidono di sottoporlo a trasfusioni di sangue. Per 17 volte D. B. , testimone di Geova, fa riportare il suo dissenso in cartella clinica. A nove giorni dall’incidente i sanitari chiedono alla procura un parere scritto e vien loro risposto di intervenire. L’avvocato Fulvio Gianaria, difensore di uno di loro, ricorda: «L’alternativa avrebbe potuto essere quella di essere denunciati per omicidio del consenziente. Comunque i medici si sono attivati pensando alla salute del paziente». 

L’avvocato Gianaria e il collega Simone Vallese hanno comunque condiviso la mossa del professor Francesco Dassano, legale del testimone di Geova, che ha chiesto al gip Luisa Ferracane di inviare gli atti alla Corte Costituzionale sulla base della rilevanza del principio all’autodeterminazione della persona anche rispetto ai trattamenti sanitari coattivi.  

I casi Englaro e Welby hanno espresso una nuova giurisprudenza sul tema, Dassano Sottolinea: «Lo scrimine dello stato di necessità previsto dal codice penale come causa di non punibilità oggi trova uno sbarramento nel dissenso manifestato in modo cosciente e lucido dal diretto interessato». 

I due medici furono denunciati dal loro ex paziente, quattro anni fa, per averlo sedato in quelle circostanze. Una consulenza tecnica disposta dal pm Andrea Padalino ha escluso che il trattamento di sedazione fosse stato eseguito per procedere alle trasfusioni di sangue. Circostanza ulteriore che ha indotto la procura ha chiedere l’archiviazione anche dell’accusa di violenza privata ai due medici. Che a loro volta si sentono in una botte di ferro: fu un pm a autorizzarli a intervenire con le trasfusioni di sangue. Il caso è eticamente e giuridicamente interessante e farebbe scuola se il gip decidesse si sottoporlo alla Corte Costituzionale. Il giudice ha preso tempo per decidere. 

SAN PAOLO IN GUERRA CON I NARCOS


San Paolo in guerra, i narcos terrorizzano la capitale finanziaria

Un poliziotto controlla la strada di accesso alla favela di Vila Brasilândia alla periferia di San Paolo

Brasile, carcere duro ai boss:
le gang si scatenano
PAOLO MANZO
SAN PAOLO
Traversa Jurupis, favela Morro do Samba, baraccopoli della città di Diadema. Siamo nell’Abcd paulista, acronimo che indica le principali quattro città che cingono São Paulo: Santo André, São Bernardo do Campo, São Caetano e, per l’appunto, Diadema.  

Per capire cosa sia il Primeiro Comando da Capital (Pcc), il gruppo criminale che sta mettendo a ferro e fuoco le periferie di San Paolo, partiamo da un video sequestrato qualche tempo fa dalla polizia brasiliana ed ambientato proprio nella Traversa Jurupis. C’è un party in favela e ciò che più sconvolge in questo «video divulgativo» per girare il quale il Pcc ha contattato addirittura una casa di produzione, è il momento della sniffata collettiva delle centinaia di persone - uomini, donne e persino ragazzini - accorse a festeggiare. Nell’enorme sala da ballo l’operatore inquadra una lunga fila di gente in attesa di sniffare da un’enorme padella quantitativi esorbitanti di cocaina purissima. E, per evitare che possa essere sminuito chi sta dietro a questa maxi-fornitura di polvere bianca, l’incaricato alla formazione delle strisce di coca le raccoglie in modo da comporre tre enormi lettere: Pcc. Da lì, dalle tre lettere simbolo, le persone aspirano la coca usando come cannuccia dollari arrotolati, elargiti dai membri dell’organizzazione criminale. 

«Invito tutte le persone, le famiglie, i gruppi, le comunità e le parrocchie a pregare per la pace nella nostra città». Queste le parole usate l’altroieri dal cardinale Odilo Pedro Scherer, per cercare di dare un po’ di conforto agli spaventati abitanti di San Paolo alle prese con un’ondata di violenza che, solo nell’ultimo fine settimana ha visto cadere sotto i colpi di pistole e fucili 31 persone innocenti. Con oltre 1600 i morti ammazzati dal giugno di quest’anno - più dell’Iraq o dell’Afghanistan tanto per intenderci - e un centinaio di poliziotti abbattuti da inizio 2012, pari alla metà dei tutori dell’ordine uccisi in tutto il resto del Brasile, a San Paolo è tornata dunque la paura e la causa scatenante è proprio il Pcc, l’organizzazione criminale che monopolizza il traffico di crack e cocaina nella capitale economico-finanziaria del Sudamerica, con ramificazioni in tutto il paese e contatti persino con la ’ndrangheta. 

Un film dell’orrore quello della violenza paulista. Un film che ricorda l’orrore del maggio 2006, quando in una settimana il Pcc organizzò a San Paolo 251 attentati, fece saltare in aria 17 banche e 80 autobus, mise a ferro e fuoco con i suoi «membri» una stazione della metropolitana, assaltò 56 caserme ed uccise decine di poliziotti.  
Oggi i numeri sono simili e, soprattutto, il problema è lo stesso: il trasferimento dei principali leader del Pcc in carceri di massima sicurezza dove non possano più comandare il traffico degli stupefacenti, i sequestri e, quando vogliono far «sentire la loro voce», persino dichiarare «guerra» alla polizia, come invece accade regolarmente. 

Per comprendere la situazione è sufficiente andarsi a rivedere l’intervista telefonica fatta dal reporter televisivo Roberto Cabrini a Marcos Willians Herbas Camacho, alias Marcola, in cui il leader del Pcc conferma di essere stato lui ad aver dato l’ordine nel 2006 «di assaltare la metropoli paulista a causa delle decisioni prese dalle autorità sul regime carcerario». Oggi come ieri è stato sufficiente che i leader dell’organizzazione venissero avvertiti – non è dato sapere da chi – che sarebbero stati spostati dalle loro «comode» carceri, perché scattasse la «dichiarazione di guerra», facendo sprofondare San Paolo nel caos. E così, da una settimana, quasi tutti gli autisti delle linee di trasporto urbano non appena tramonta il sole, rientrano nelle autorimesse. «È troppo pericoloso», fanno sapere i conducenti appoggiati nella loro decisione dalle compagnie di bus che di mezzi andati in fumo ne hanno visti troppi: oltre una ventina nelle periferie solo negli ultimi giorni. 

E, a dimostrazione di come la situazione sia grave, domenica scorsa si è vissuto un dramma senza precedenti per questa città, la più cattolica al mondo per numero di abitanti: l’annullamento di tutte le funzioni religiose serali, per timore di attacchi indiscriminati del Pcc. Insomma, anche se il coprifuoco non è stato dichiarato dalle autorità locali, la popolazione di San Paolo vive come se ci fosse, solo che a decretarlo è stata un’organizzazione criminale che annovera, secondo le stime, migliaia di «soci» tra le sue file. Difficile dire come e quando la situazione tornerà alla normalità, di certo c’è che per il Brasile che si appresta ad ospitare i Mondiali di Calcio del 2014 - San Paolo ospiterà almeno un quarto di finale - l’attacco sferrato dal Pcc è un pugno allo stomaco.  

EUROPA IN PIAZZA CONTRO L'AUSTERITY


L'Europa scende in piazza contro l'austerity

14 novembre 2012 - 09.29
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L'Europa scende in piazza contro l'austerityIn Spagna e Portogallo sarà 'greve', in Grecia 'aperghia', in Germania 'streik', in Italia, invece, 'sciopero'. Cambia la lingua, ma non la sostanza: oggi l'Europa si ferma per la Giornata Europea dell'Azione e della Solidarietà organizzata dalla Confederazione europea dei sindacati (CES).

Si tratta di una mobilitazione su larga scala "per il lavoro e la solidarietà e contro l'austerity", come recita lo slogan della Confederazione.
"Lo scopo di questa azione è quello di invitare i leader europei a dimostrare la propria determinazione nel ridurre la disoccupazione e rispondere alla crescente ansia dei cittadini. L'austerity è una strada senza uscita che va abbandonata. La protezione sociale e i salari non possono più essere sacrificati. Questa è una emergenza sociale ed è ora di ascoltare la voce di lavoratori e cittadini, cambiando così il corso delle cose", si legge ancora.

Scorgendo rapidamente la cartina geografica del Vecchio Continente, appare comunque chiaro come gli hot spoit si concentreranno soprattutto in Europa meridionale.

In particolare, oggi la Spagna incrocerà le braccia nel secondo sciopero generale in un anno. Il Paese, gravato da un tasso di disoccupazione del 25% e da un'economia in assoluta recessione, confermerà oggi la propria contrarietà alle misure lacrime e sangue varate dal Governo Rajoy.

Anche il Portogallo manifesterà coralmente il proprio malcontento, anche se Lisbona, sotto l'egida dei creditori internazionali, ha ricevuto grandi elogi per come sta portando avanti il processo di risanamento dei conti.

Quanto all'Italia, la GCIL aderisce all'iniziativa del CES con quattro ore di sciopero generale e oltre cento manifestazioni in tutta Italia. L'epicentro simbolico sarà Terni, dove Susanna Camusso aprirà il corteo dalla ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni, che versa in gravi difficoltà.

Previsti cortei, soprattutto a Roma. Le categorie più agguerrite saranno studenti e docenti.

Il sindacato ha deciso inoltre di sospendere lo sciopero in Toscana e Umbria, messe in ginocchio dal maltempo.

martedì 13 novembre 2012

WEB ECONOMY , GIUSTO TRAINO PER L'ITALIA ?


La web economy farà il 'miracolo' italiano

13 novembre 2012 - 17.19
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La web economy farà il 'miracolo' italianoA far lievitare il Pil italiano ci penserà la web economy. 

Secondo uno studio realizzato dal Boston Consulting Group e Google, è previsto, infatti, che nel 2015 il contributo di internet raddoppierà rispetto al 2009, raggiungendo i 59 miliardi di euro, tra il 3,3% e il 4,3% del Pil, con una crescita annua che andrà tra il 13% e il 18% rispetto al 2009.

Si prospetta quindi un futuro più che roseo, dopo che il 2010 ha segnato l'anno della svolta per Internet in Italia: una crescita del 16% degli utenti online, un aumento del 15% dell'advertising, un incremento del 14% dell'e-commerce di prodotti e servizi e un +11% di domini registrati.

Giorgia Albetino, responsabile delle relazioni istituzionali di Google Italia ha affermato che "le PMI attive su internet hanno registrato una crescita media dell'1,2% dei ricavi, rispetto a un calo del 4,5% di quelle offline. L'incidenza di vendite all'estero è stata invece del 15%, rispetto al 4% di quelle non presenti in rete".

Lo studio ha messo in evidenza anche un altro importante fattore economico dell'Italia, quello occupazionale: la crescita della diffusione del web del 10%, comporta un aumento dell'occupazione dello 0,44% e dell'1,47% per quella giovanile.

MARIJUANA LIBERA IN URUGUAY E COLORADO


Dal Colorado all’Uruguay
dove la marijuana è libera

La sostanza attiva della marijuana (il tetra-idrocannabinolo) si trova nelle infiorescenze della Cannabis, o «canapa indiana»

Come cambia la legislazione
sulle droghe leggere:
Usa sempre più liberali
TOMASO CLAVARINO
La legalizzazione della marijuana per uso ricreativo, approvata recentemente dal Colorado e dallo Stato di Washington, potrebbe essere il primo passo verso un ripensamento generale da parte degli Stati delle politiche di contrasto alle droghe. Questo, almeno, è quello che sperano gli anti-proibizionisti. Ma non solo. Anche l’Onu e la Global Commission on Drug Policy hanno fatto notare come la guerra alla droga abbia fallito e che un nuovo modello di contrasto al traffico e al consumo di stupefacenti sia necessario e auspicabile.  

Ma mentre il Colorado e lo Stato di Washington decidono di legalizzare la marijuana, pur in aperto conflitto con la legislazione federale, e altri diciotto Stati statunitensi la rendono legale per scopi terapeutici, che cosa succede nel resto del mondo?  
Lo stato più attivo sul fronte della legalizzazione è senza ombra di dubbio l’Uruguay.  

Pochi mesi dopo l’approvazione di una legge che ne ha depenalizzato l’uso e il possesso il governo di Montevideo sta per varare un piano che, se approvato, permetterà a ogni cittadino di acquistare dallo Stato fino a quaranta grammi di marijuana al mese. Il presidente José «Pepe» Mujica (padre basco, madre di origini piemontesi) ha affermato di voler realizzare piantagioni statali per oltre 150 ettari: «In Sud America stiamo perdendo la lotta contro il crimine e la droga. Qualcuno dev’essere il primo ad iniziare». 

Ci sono però Paesi che hanno inasprito le proprie leggi. È il caso dell’Olanda, per anni simbolo liberale e libertino dell’Europa. Fino al maggio scorso, in Olanda, si potevano acquistare fino a cinque grammi di erba in locali autorizzati, i famosi coffee-shop, e di spaccio in strada ce n’era relativamente poco. Sei mesi fa, poi, una norma ha vietato la vendita, anche nei coffee-shop, nelle province del Nord-Brabant, Limburg e Zeeland, ai non residenti in Olanda. Questo ha fatto rinascere una rete illegale di commercio di strada e ha portato all’arresto, nel solo Limburg, di circa 400 persone per spaccio o acquisto di erba. Nel 2013, se la nuova coalizione di governo liberal-laburista non interverrà in tempo, questa legislazione dovrebbe essere ampliata a tutto il territorio così da permettere soltanto ai residenti, registrati in un elenco, di poter acquistare la marijuana.  

Ora il Paese più liberale d’Europa, sul fronte delle droghe, è il Portogallo. A undici anni dall’approvazione di una legge che ha depenalizzato l’acquisto, il possesso e il consumo di tutte le droghe il Portogallo continua infatti a essere portato come esempio negli studi sulla depenalizzazione e sulla legalizzazione delle droghe. Dall’introduzione della legge il Paese ha visto una netta riduzione nel numero dei consumatori e tuttora è lo Stato europeo con il più basso tasso tra i giovanissimi. Anche la Spagna è piuttosto liberale, con sanzioni amministrative oltre a una certa soglia di prodotto, mentre i Paesi scandinavi non prevedono distinzioni fra marijuana e droghe pesanti.  

Il primato della repressione spetta invece all’Arabia Saudita che prevede la pena di morte per chi viene trovato in possesso di qualsiasi droga, marijuana compresa. Il modello del Colorado e dello stato di Washington è quello al quale fanno riferimento i Radicali italiani perché, sostiene il senatore Marco Perduca, «chiarisce anche la questione della produzione che troppo spesso, in modelli come quello olandese, rimane in una zona grigia. L’Italia è indietro anni luce». 

L’erba rimane la droga più diffusa con oltre l’8% della popolazione adulta che ne fa un uso regolare in Italia, Francia, Spagna, Stati Uniti e Canada (secondo il World Drug Report 2012), ma quanto costa un grammo di marijuana? Anche l’erba sottostà alle regole del mercato e la valutazione varia da un Paese all’altro. Proprio per monitorare l’andamento del prezzo della marijuana sul mercato è nato il sito www.priceofweed.com dal quale si può intuire che nei Paesi dove le norme sono più inflessibili il prezzo sale. Secondo il sito (al quale contribuiscono anonimamente gli utenti della rete) 10 grammi a Genova costano circa cento dollari contro i 120 dollari all’oncia (28 grammi) a Seattle.  

ARRESTATO CAPOGRUPPO IDV


Lazio, arrestato ex capogruppo dell’Idv
“Si è intascato 700mila euro del partito”

Una foto del capogruppo dell’Idv alla regione Lazio Vincenzo Maruccio tratta dal sito web del Consiglio Regionale del Lazio

Maruccio accusato di peculato per essersi appropriato di circa 700 mila euro dei fondi destinati al partito
È stato arrestato dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza l’ex capogruppo regionale dell’Idv del Lazio Vincenzo Maruccio accusato di peculato per aver sottratto circa 700mila euro dal conto corrente del partito alla Pisana tra l’aprile del 2011 e il giugno del 2012. Il gip Flavia Costantini, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare, ha motivato la decisione confermando il pericolo di inquinamento delle prove. L’indagine, nei suoi confronti ha portato nelle scorse settimane a una serie di perquisizioni e sequestri. 

Maruccio utilizzava i suoi tanti depositi bancari in modo costante con bonifici e giroconti. Nel corso dei due interrogatori a cui è stato sottoposto nel corso delle indagini, l’ex tesoriere si è difeso affermando che «neanche un euro» è finito nelle sue tasche per arricchimento personale. Il capogruppo, ha, in sostanza, descritto agli inquirenti nel corso degli interrogatori un sistema da lui gestito, e privo di controllo, in base al quale dirottava i soldi sui suoi conti correnti - dieci (sette personali e tre in codelega) -, risultando, per lui, più pratico poi indirizzarli per le varie attività politiche. Un sistema di anticipi e rimborsi, ha aggiunto, «per far fronte a quegli interventi rapidi che la politica richiede». 

Il provvedimento firmato dal gip ha creato sorpresa nell’avvocato difensore Luca Petrucci. «Maruccio -ha sottolineato - si è dimesso dagli incarichi, si è presentato spontaneamente agli inquirenti ai quali ha offerto la massima collaborazione. Malgrado ciò arrivano oggi gli arresti. La custodia cautelare deve essere l’estrema ratio, ma in questo modo appare come uno strumento di pressione sull’indagato».  

3 MORTI NEL GROSSETANO PER IL MALTEMPO


Maltempo, altri 3 morti nel Grossetano

Crolla un ponte, un’auto rimane intrappolata. Timori per la piena
del fiume Ombrone, Albinia
ancora sommersa dall’acqua
L’emergenza maltempo che ha colpito ieri vaste zone della Toscana non è finita: le piogge torrenziali che hanno investito il centro Italia continuano a mietere vittime. Nel Grossetano sono morte anche due uomini e una donna - secondo quanto appreso, tutti dipendenti dell’Enel che stavano tornando a casa - , che si trovavano a bordo di un’auto coinvolta nel crollo del ponte sull’Albegna, a Marsiliana, nel comune di Manciano, nella tarda serata di ieri. I soccorritori avrebbero individuato i corpi ma non sarebbero riusciti ancora a recuperarli.  

SALVATO UN OPERAIO SU UNA GRU - A Viterbo è stato tratto in salvo un operaio rimasto intrappolato su una gru che stava manovrando nel cantiere per la costruzione di un albergo a Montalto Marina. È dovuto intervenire un elicottero che ha calato un verricello cui era assicurato un pompiere, che ha raggiunto l’uomo nella cabina, lo ha imbragato e issato a bordo del velivolo. Complessivamente, sul litorale, le persone rimaste bloccate nelle case o nelle auto portate in salvo dai vigili del fuoco sono state una quindicina. 

LA PIENA DELL’OMBRONE - Il giorno dopo la devastante alluvione che ha già provocato un morto e un ferito grave, l’allerta resta alta. C’è il timore per l’ondata di piena del fiume Ombrone, guardato a vista, e il Centro di coordinamento soccorsi, presieduto dal prefetto Marco Valentini, ha predisposto un piano di interventi da attuare in caso di esondazione. Ci sono ancora 2300 persone senza elettricità.  

IN SALVO GLI ABITANTI DI ALBINIA - La situazione più grave però resta ad Albinia, sommersa dall’acqua: molti hanno trovato rifugio ai piani alti delle case o sui tetti e i soccorsi sono stati portati con gli elicotteri, i gommoni e i mezzi anfibi. Nella notte è stato rotto l’isolamento della cittadina grazie alla rimozione di alcune frane sulle strade provinciali tanto da permettere il passaggio ad una colonna mobile organizzata dalla Regione Toscana con volontari, natanti, sei mezzi del Savoia cavalleria: l’intervento dell’esercito in Maremma era stato chiesto ieri dal governatore Enrico Rossi.  

AUTOSTRADA SOTT’’ACQUA, CHIUSI DEI TRATTI - Restano problematici i collegamenti con l’interruzione della Aurelia e la chiusura della A1 tra Valdichiana e Fabro in direzione di Roma e tra Orte e Chiusi verso Firenze. L’inondazione, all’altezza del km 427, interessa un tratto di circa 300 metri dove il livello delle acque sulle campagne esterne ha superato di circa 80 cm la quota della piattaforma autostradale. Un ulteriore tratto di circa 100m è parzialmente inondato in direzione nord all’altezza del km 485, a causa dell’aumento del livello dell’acqua nelle campagne circostanti. Si prevedono tempi lunghi per la riapertura del tratto per la quale bisognerà attendere il ritiro della piena e la successiva bonifica del piano viabile. Stop anche alla linea ferroviaria Tirrenica a sud di Grosseto. Migliora invece la situazione dell’Arno in Provincia di Firenze: nel Comune di Incisa Valdarno il livello del fiume è attualmente a 4,80 metri, mentre a Firenze Uffizi a 3.22 metri, entrambi sopra il primo livello di guardia ma in lieve discesa. 

LA SPESA SI FARA' CON LO SMARTPHONE ?

Indubbiamente la vita che si conduce oggi giorno impone uno stile molto differente rispetto a quello di pochi anni fa. I tempi per fare qualsiasi cosa si sono ridotti in maniera sensibile anche in virtù di una frenesia che ormai accompagna e contraddistingue il quotidiano. Le persone per una serie abbastanza varia di ragioni hanno sempreminor tempo da dedicare a se stessi e spesso anche alle commissioni che ogni giorno si presentano, soprattutto se sono impegnati in un lavoro che gli occupa gran parte della giornata.

Lo stile di vita frenetico e le commissioni domestiche


Questo è uno stile di vita riscontrabile maggiormente nellegrandi città, nelle quali spesso fino a qualche anno fa si era costretti ad incaricare amici e parenti anche per il pagamento di una bolletta di una qualsiasi utenza domestica.

Negli ultimi anni la continua innovazione tecnologica è venuta incontro in maniera decisa verso tali esigenze consentendo di assolvere gran parte di tale compiti anche dall’ufficio oppure da casa in orari solitamente non consoni. Ad esempio è possibile effettuare ilpagamento di bollette utilizzando le apposite applicazioni che i vari istituti di credito mettono a disposizione per i propri correntisti, oppure far shopping online ordinando il capo di abbigliamento desiderato e che poi sarà consegnato comodamente a casa tramite una spedizione e tantissimo altro ancora.

L’app che fa la spesa con lo smartphone


A tal proposito, negli Stati Uniti è stata progettata un’innovativa applicazione per Smartphoneche consente di poter far la spesa comodamente al supermercato senza doversi recare fisicamente sul posto e facendosela consegnare al proprio indirizzo di residenza. In effetti, è una App che è stata pensata per quanti, essendo molto impegnati durante la giornata sul proprio posto di lavoro magari in un ufficio ubicato in una zona nella quale non ci sono punti vendita di alimentari e non avendo nessun a cui demandare l’incarico di fare la spesa, possono farlo utilizzando il proprio telefono. Questa straordinaria applicazione, per la verità ancora in fase di collaudo, è stata ideata ed implementata dalla Peapod, società statunitense che si occupa dellaconsegna a domicilio di prodotti di genere alimentari vendendoli esclusivamente tramite il canale web.



Come funziona l’applicazione che fa la spesa online?


In pratica, l’applicazione consente di selezionare dal proprio Smartphone i prodotti di cui si ha necessità semplicemente indirizzando il proprio dispositivo verso una tabella nella quale viene riportato l’elenco dei prodotti disponibili. Lo Smartphone legge il codice a barre e grazie all’innovativo sistema Q-R code risale al prodotto corrispondente. A questo punto basterà indicare il numero di confezioni, riempire il proprio carrello virtuale della spesa ed inviare l’ordine. Inoltre, la spesa sarà consegnata dai dipendenti della Peapod direttamente all’indirizzo indicato nell’ordine e cosa molto importante, nell’orario fatto presente in maniera che la consegna abbia effettivamente luogo trovando una persona all’interno dell’abitazione.

Per quanto riguarda il sistema di pagamento può avvenire tramite trasferimento elettronico di denaro per mezzo di un conto paypal e qualsiasi carta di credito oppure può avvenire alla consegna in contanti con un piccolo costo aggiuntivo.

Altre catene di supermercati, vogliono introdurre l’app per la spesa online


Peg Merzbacher, direttore del settore marketing della Peapod ha sottolineato come questa idea sia nata per venire incontro alle esigenze dei cittadini e soprattutto si pone come obiettivo quello di aumentare la produttività di zone dove per diverse ragioni, il livello non è soddisfacente sotto questo punto di vista. Per il momento l’App è ancora in fase di sviluppo, ma già tantissime catene di supermercati sembrano che stiano pensando di fare lo stesso al fine di aumentare il proprio volume di vendite e non si esclude la possibilità di inserire anche i buoni sconto, eventualmente da introdurre nella lista della spesa.