lunedì 5 novembre 2012

OBAMA ROMNEY , SFIDA ALL'ULTIMO VOTO

Ultimi sondaggi Testa a testa
per la Casa Bianca

I due candidati Obama e Romney

Il presidente in lieve vantaggio negli Stati indecisi Ma lo sfidante recupera nei feudi dell’avversario
francesco semprini
new york
«Too close to call», troppo vicini per attribuire la vittoria all’uno o all’altro. Quattro parole, in gergo anglosassone, per descrivere la radiografia elettorale degli Stati Uniti a poco più di 24 ore dal voto. La nuova raffica di sondaggi fotografa un sostanziale testa a testa tra Barack Obama e Mitt Romney a livello nazionale con l’attribuzione all’incirca paritaria degli Stati indecisi e alcune novità interessanti, come la rimonta del candidato del «Grand Old Party» in alcuni feudi democratici come la Pennsylvania e il Michigan. La rilevazione di Abc/Washington Post vede il presidente e lo sfidante appaiati al 48%, così come il sondaggio di Rasmussen, che però attribuisce ai due candidati 49 punti percentuali ciascuno. Ad assegnare il vantaggio ad Obama è Nbc News/Wall Street Journal, secondo cui si trova a quota 48% tallonato dall’ex governatore del Massachusetts al 47%. L’attuale inquilino della Casa Bianca è in testa anche nella media dei sondaggi elaborata dall’osservatorio online RealClearPolitics, ma in questo caso il vantaggio è ridotto, con Obama al 47,5% e Romney al 47,3%.

Serrata la corsa negli «swing states», gli stati indecisi, alcuni dei quali saranno cruciali. Andando ad analizzare nel dettaglio alcuni dei più recenti sondaggi, sorprende quello di Tribune-Review, che assegna 47 punti ad entrambi in Pennsylvania, tradizionalmente considerato un «blue State». Situazione analoga in New Hampshire, dove i due sarebbero appaiati al 48% secondo un sondaggio pubblicato dall’Università. Secondo la rilevazione di Des Moines Register, invece, il presidente staccherebbe di 5 punti l’avversario in Iowa. Mentre per il «poll» di Tampa Bay Times/Bay News 9/Miami Herald il repubblicano sarebbe in testa di 6 punti in Florida. In Ohio, probabile campo della battaglia decisiva, Obama ha un vantaggio del 2%, secondo Columbus Dispatch.

Un’idea più compiuta della situazione è fornita dalla media delle rilevazioni per i singoli Stati indecisi fatta da RealClearPolitics, secondo cui Obama sarebbe in testa, ma con una leggera flessione, in Ohio (+2,8%), Wisconsin (+4,2%), Colorado (+0,6%) Iowa (+2,5%), Nevada (+2,8%), New Hampshire (+1,5%), mentre in Pennsylvania e Michigan il vantaggio si sarebbe ridotto a +3,9%. Romney conduce invece di 1,4 punti in Florida e di 3,8 punti in Carolina del Nord. In Virginia il vantaggio del repubblicano si sarebbe assottigliato allo 0,3%. Se così fosse, Obama avrebbe 290 grandi elettori a fronte dei 248 di Romney, con uno «spread» di 42 punti. In realtà la mappatura elettorale, al netto dei «Toss Up», i collegi con pari possibilità, assegnerebbe ad Obama 201 grandi elettori tra feudi democratici e stati tendenti verso il presidente, e a Romney, con lo stesso criterio, 191 grandi elettori. Lo «spread» sarebbe così ridotto a 10 punti con 146 grandi elettori degli «swing State», per buona parte potenzialmente in gioco.

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