venerdì 9 novembre 2012

SE QUESTA E' L'EUROPA


Solidarietà per il terremoto in Emilia Cinque Paesi non vogliono pagare

Due persone di fronte a un edificio danneggiato dalle scosse di terremoto in Emilia Romagna, a Cavezzo (Modena), il 29 maggio 2012

Austria, Olanda, Finlandia, Svezia
e Gran Bretagna bloccano gli aiuti
dell’Ue. La Germania è perplessa.
L’ambasciatore italiano: «Ottimista, sbloccheremo i fondi al più presto»
Austria, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna bloccano gli aiuti Ue all’Emilia Romagna per il terremoto. E anche la Germania resta perplessa. È quanto hanno riferito fonti Ue a margine dell’Ecofin bilancio. I cinque paesi non vogliono pagare i 670 milioni di euro del Fondo di solidarietà Ue proposti per compensare i danni subiti dall’Italia.  

L’Italia è comunque «ottimista sulla possibilità di raggiungere, se non stasera, ma nel corso della nottata, una decisione positiva sui fondi Ue per il terremoto in Emilia Romagna». Lo ha dichiarato l’ambasciatore italiano presso la Ue Ferdinando Nelli Feroci. «Nessuna delegazione si è espressa contro -ha spiegato ai giornalisti- ci sono cinque o sei Paesi che hanno fatto presente di ritenere necessario che la decisione sulle modalità di erogazione di questi fondi venga assunta contestualmente ad una decisione» sull’altra proposta di bilancio rettificativa per il 2012”. L’ambasciatore si è quindi detto «ottimista sulla possibilità di raggiungere se non stasera, durante la nottata, una decisione positiva sullo stanziamento dei 770 milioni di euro» per l’Emilia, «sono in contatto constante con il presidente della Regione Vasco Errani, con il prefetto Franco Gabrielli e con la presidenza del Consiglio che tengo aggiornati in tempo reale sullo sviluppo di questi negoziati».  

I 27 sono riuniti oggi per decidere anche sul bilancio rettificativo Ue 2012, per cui la Commissione ha chiesto in più la cifra record di 9 miliardi, e anche sul bilancio 2013, per cui la sempre la Commissione ha chiesto un aumento del 7% rispetto a quello dello scorso anno. Questi cinque paesi sono contrari anche a queste richieste dell’esecutivo comunitario, adducendo il fatto che data la crisi bisogna ridurre le spese. I soldi che la Commissione chiede, però, sono quelli già stanziati per i progetti del bilancio 2007-2013, che essendo ora giunto al termine deve saldare i conti e pagare le fatture dovute agli stessi stati membri. «Ora sono arrivate le `bollette´ da pagare: cosa dovrei farne, ignorarle e buttarle nel cestino della spazzatura?», ha detto il commissario Ue al bilancio Janusz Lewandowski ai ministri riuniti a Bruxelles. I negoziati tra Commissione, Consiglio e Parlamento per cercare di arrivare a un’intesa complessiva si prevedere che dureranno tutta la notte. 

Nessun commento:

Posta un commento