martedì 6 novembre 2012

SCONTRO FIAT - SINDACATI


Fiat, i sindacati chiedono il ritiro
dei 19 licenziamenti di Pomigliano

Operai Fiat lavorano alla catena di montaggio della Panda nello stabilimento di Pomigliano D’Arco (foto d’archivio)

Le sigle a Torino per il rinnovo del
contratto collettivo: «Sia convocato
un incontro urgente con il Lingotto»
Camusso: Marchionne, il peggiore
ambasciatore dell’Italia all’estero
TORINO
Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri hanno chiesto alla Fiat il ritiro della procedura di mobilità aperta per i 19 lavoratori di Pomigliano e la convocazione di un incontro urgente tra azienda e sindacati. Lo hanno fatto all’Unione Industriale di Torino in occasione della riunione sul contratto collettivo dei circa 86.000 dipendenti del Lingotto. «Abbiamo sottoscritto l’accordo di Pomigliano con l’obiettivo di salvaguardare tutti i livelli occupazionali, tanto che la Fiat si è impegnata a riassumere tutti i lavoratori entro il 2013. Per questo non possiamo accettare il provvedimento annunciato nei giorni scorsi. Si chiede all’azienda di fare un passo indietro», ha spiegato Ferdinando Uliano, responsabile Auto della Fim Cisl.  

Da Roma Raffaele Bonanni ha poi ribadito che «se non ci rassicurano saremo contrari e faremo ricorsi anche noi». Per il leader della Cisl «le sentenze dei giudici si rispettano, e non si discutono, altrimenti il Paese va allo sbando». Il sindacato, ha aggiunto, ha fatto «accordi per far tornare al lavoro tutti i dipendenti». Bene una mediazione del Governo, ma che sia - chiede Bonanni - «silente e discreta. Di opere di mediazione conosco solo - ha concluso - quelle silenti che producono risultati». 

«L’idea che ci possa esse una rappresentanza nelle fabbriche di sindacati che non firmano accordi è un’idea che confligge con la costituzione perché i sindacati che non firmano accordi sono dei movimenti politici. Credo che questa strada sia inefficace - ha dichiarato invece Luigi Angeletti, commentando la richiesta della leader della Cgil Susanna Camusso di un decreto sulla rappresentanza -. Occorre fare un accordo con le controparti e gli accordi prevedono le cose che sono convenute e le cose che non sono convenute e quando si fanno le cose che non sono convenute ci devono essere delle sanzioni sia nei confronti delle imprese che eventualmente nei confronti delle organizzazioni sindacali».  

La proposta della Camusso, secondo Angeletti, «significa che la legge attuale non verrebbe rispettata dalla Fiom, se si pretende di cambiarla, una legge che proprio la Cgil promosse 20 anni fa». Angeletti si è detto quindi d’accordo con le affermazioni di Carlo De Benedetti, che ha definito «inaccettabile» la logica di Marchionne a Pomigliano: «Credo siano 30 anni che De Benedetti attacca le scelte del management della Fiat quindi non mi sembra una novità; ovviamente convenendo questa volta sul merito».  

Fiat è «oggi il peggiore ambasciatore che l’Italia può avere nel mondo»: così il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ospite di `Che tempo che fa´ interviene sulla scelta del Lingotto di avviare il licenziamento di 19 operai a Pomigliano per assumere altrettanti iscritti alla Fiom come chiesto dalla Corte d’appello di Roma.  

Intanto, nella Capitale, il tavolo per il rafforzamento della competitività delle esportazioni, insediato al ministero dello Sviluppo Economico con Fiat, «sta lavorando sodo, a ritmi serrati». È quanto ha affermato il viceministro al Lavoro, Michel Martone, in occasione della nuova riunione tenuta al ministero di via Veneto. Martone ha spiegato come l’incontro di oggi sia «tecnico, di approfondimento» e ha chiarito come durante il tavolo si sia parlato in generale di «internazionalizzazione». 

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